• Cooperativa
    • Perché cooperativa
    • Come lavoriamo
    • Il prezzo giusto
  • Partecipa
    • Come associarsi
    • FAQ – Domande Frequenti
  • Spesa in emporio
    • Prodotti
    • Virtual tour
    • Mappa e orari
  • Diario
Menu
  • Cooperativa
    • Perché cooperativa
    • Come lavoriamo
    • Il prezzo giusto
  • Partecipa
    • Come associarsi
    • FAQ – Domande Frequenti
  • Spesa in emporio
    • Prodotti
    • Virtual tour
    • Mappa e orari
  • Diario

Si ricorda che l'Emporio resterà chiuso dal 13 al 17 Agosto, riaprendo regolarmente il 20 agosto

Blog

Camilla Aperta spesa anche per non soci della cooperativa

Camilla Aperta

29 Marzo 2022
Leggi Tutto »
frutta e verdura bio: camilla abbassa il ricarico

La verdura bio fa bene a te, a Camilla e al pianeta!

14 Marzo 2022
Leggi Tutto »
Gli assorbenti Vivicot in Camilla vengono venduti come se non ci fosse l'IVA grazie ad un ricarico più basso

Assorbenti senza IVA? Da noi si può fare abbassando il nostro ricarico

7 Marzo 2022
Leggi Tutto »
paura non abbiamo: un augurio delle produttrici di camilla per 8 marzo

… Paura non abbiamo! Le donne produttrici di Camilla per l’8 marzo

2 Marzo 2022
Leggi Tutto »

BIOCASEIFICIO TOMASONI

26 Gennaio 2022
Leggi Tutto »
Camilla aderisce

Camilla aderisce al patto “Adesso Grana”

26 Gennaio 2022
Leggi Tutto »

Un viaggio per scambiarsi pratiche di economia solidale

  • 12 Febbraio 2018

(Dal 26 gennaio al I° febbraio Michele Restuccia è stato in Marocco per raccontare Camilla e partecipare ad alcune visite. Questo è il suo racconto)

Tra fine gennaio e inizio febbraio siamo stati invitati a presentare il progetto dell’emporio in Marocco, in occasione del Forum Internazionale Distretto Mediterraneo dell’Economia Solidale di Kenitra, organizzato da una rete di produttori locali e associazioni di migranti in Italia. Ero contento e un po’ preoccupato di raccontare bene il nostro progetto, ma allo stesso tempo volevo conoscere la realtà di chi pratica economia solidale in Marocco, i prodotti e le questioni personali, le motivazioni e le relazioni che stanno alla base di queste pratiche di economia solidale, altra, etc. Quindi obiettivo numero uno: fare domande, sempre!

Al forum hanno partecipato, oltre a cooperative italiane qual Terra il Cielo, Mani e Terra / Sos Rosarno, e lo spazio Venti Pietre, circa quindici tra cooperative e associazioni di produttori da tutto il Marocco. Sono realtà che da ormai diversi anni lavorano su turismo sostenibile, agricoltura biologica e naturale, artigianato locale ed economia di prossimità. In diversi casi la relazione con attivisti e ricercatori ha permesso di curare molto l’impatto sociale e la sostenibilità di queste pratiche, che in ogni caso hanno bisogno di sviluppare meglio sia il mercato interno che quello estero e di trovare un equilibrio tra questi due, con tutto ciò che comporta in termini di certificazione, comunicazione, distribuzione, formazione e ricadute sul territorio.

Già durante il forum ne ho avuto conferma. L’incontro serviva infatti a dare delle linee guida per le prossime attività della rete, e durante la fase di laboratori ho coordinato con Mounia dell’associazione Donne di qua e di là di Parma un tavolo di lavoro sul ruolo dei consumatori nell’economia solidale. Per fortuna la mia proposta di indagare i bisogni delle persone (italiani e marocchini, produttori e consumatori) come primo passo per poi trovare i temi su cui lavorare nei prossimi mesi è piaciuta. Il rischio in questi casi è sempre che si parta subito affrontando soluzioni o modelli, senza analizzare le ragioni o i bisogni delle persone. Per alcune ore ci siamo raccontati quello che sapevamo e immaginavamo dei consumatori ‘critici’ in Italia o Marocco (dove e quanto comprano, cosa sanno, come si informano, etc.) e abbiamo curato una veloce lista dei bisogni di produttori e attori locali. Partendo da queste due liste di temi, vincoli e valori (trasparenza, impatto sociale, produzione naturale, comodità, etc.), abbiamo trovato quattro aree su cui la rete potrebbe lavorare per consolidare relazioni solidali e trasparenti tra consumatori e produttori: visite, comunicazione, co-produzione e formazione / mutualità.


É stato il giorno dopo che abbiamo capito sul campo quanto sia fondamentale comunicare meglio il lavoro, le tecniche e il territorio che stanno dietro ai prodotti.
Con un piccolo gruppo abbiamo iniziato un viaggio di alcuni giorni attraverso il paese: la prima tappa è stata nella provincia di Youssufia, tra le valli del comune di Ras El Ain. Qui ci hanno ospitato un gruppo di agricoltori e artigiane della località di Naama. che coltivano e trasformano fichi d’india, argan e piante medicinali e aromatiche.

L’associazione di agricoltori Enahda e la cooperativa Nâama sono in stretto rapporto (l’associazione ha sostenuto la nascita della cooperativa per dare un’opportunità alle donne della comunità) e sono impegnati a diffondere pratiche naturali di coltivazione (biologico, permacultura, etc.) tramite corsi di formazione per altri agricoltori. Come ci racconta Hassan, la sfida è continuare a lavorare per sé (‘perché è dimostrando che si può vivere di biologico che altri seguiranno questa strada’) e introdurre nuove attività come il piccolo ‘ostello’ per turisti che stanno realizzando nell’appezzamento dove hanno i terreni per la formazione. Visitando i laboratori della cooperativa siamo molto incuriositi dal processo di raccolta e trasformazione di argan e semi di fico d’india, e tra macchine e enormi sacchi con i frutti del raccolto discutiamo con Malika di quanto sia importante raccontare i prodotti e i prezzi: i tempi e le modalità di lavorazione, gli strumenti e le tecniche, ma anche le persone e i luoghi (e infatti ora il loro buonissimo olio di fico d’india non mi sembra più caro!).


Oltre a comunicare bene come lavori, la scelta dei mercati cui rivolgerti (con cui creare una
relazione?) è fondamentale.

Alcun giorni dopo arriviamo ad Aglou, a due ore a sud di Agadir, in una cittadina immersa in un’area più secca, tra montagne e l’Oceano. In questa comunità da anni opera la cooperativa femminile Spinosa che come ci raccontano Amina e Lacehn è ormai affermata come modello di emancipazione economica per le donne del luogo, è un riferimento per la comunità e sta cercando di crescere. Per ora la scelta è puntare maggiormente sul mercato estero (che è più del 50% del fatturato), ma questo comporta spese per certificazioni e permessi, che per una piccola cooperativa sono molto ovviamente molto critiche. Mentre riprendevamo la strada verso Casablanca, pensavo al patto sull’avocado tra il consorzio Galline Felici e i gas francesi e belgi, al fatto che son questi gli strumenti da cercare, quelli per cui sono i co-produttori a venire incontro ai bisogni di chi produce, riequilibrando meccanismi commerciali e finanziari ingiusti.
Lo puoi fare, come ci dicevamo a Kenitra attorno al nostro tavolo, anche se da entrambi le parti si mettono in chiaro le esigenze su tempi di consumo e produzione, costi, risorse e abitudini di acquisto.

A questo link trovate la galleria completa delle foto.

Shukrane!
Michele x Camilla

PrecedentePrecedente
SuccessivoSuccessivo

Camilla - Emporio di comunità

Via Vincenzo Casciarolo 8/D
40127 Bologna
(quartiere San Donato)

Mappa

info@camilla.coop
+39 051 086 3846

Orari di apertura

Lunedì: 16:30 – 20:45
Martedì: 16:30 – 20:45
Mercoledì: 10:00 – 20:45
Giovedì: 10:00 – 20:45
Venerdì: 16:30 – 20:45
Sabato: 10:00 – 16:45

Documenti ed informazioni

Carta dei principi e intenti
Statuto
Regolamento
FAQ – Domande Frequenti
Regolamento Covid-19

Per i soci

Accesso alla Bacheca di Camilla

Facebook-f
Instagram
Youtube
© 2022 Copyright CAMILLA :: EMPORIO DI COMUNITA’ – SOC. COOPERATIVA
Numero REA: BO – 541071 – P.IVA: 03715501205
Privacy Policy Cookie Policy

Ricerca

TI INTERESSA IL PROGETTO?

Iscriviti alla newsletter di Camilla! Ti terremo aggiornato sulle attività della cooperativa.